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NUTRIRE IL CORPO
PER LIBERARE LA MENTE
 

MANIFESTO DELLA CUCINA DELL'OTIUM 

 

La cucina dell’otium nel montefeltro® è una cucina votata agli stimoli creativi e sensoriali. Dialoga con le tipicità della regione storica di cui ne ha assorbito le tradizioni sia come sapori che come gestualità. In armonia con le stagioni e i suoi prodotti, selezionati nei suoi composti per le caratteristiche più adatte al cervello che ai muscoli. È una cucina che ritrova una relazione con il piccolo produttore locale generatore di qualità ed eccellenza. Le fragranze derivate dalla tradizione della cucina dell’otium nel montefeltro® evocano aetti e memorie generatrici di azioni, ripulita dagli eccessi, propone una dieta equilibrata adatta a un contesto contemporaneo. La vista, l’udito, sono coinvolti sia come abbinamento cromatico tra gli alimenti e le ceramiche che nei tessuti. La cucina dell’otium nel montefeltro ® è un'espressione di identità culturale atta a stimolare tutti i sensi e a generare benessere, convivenza, favorendo la meditazione e la creatività.

Giampiero Bianchi, Mara Valentini, Luigi Sartini, Riccardo Agostini, Luigi Ciucci.

Alcuni firmatari del "manifesto" da sinistra lo chef Riccardo Agostini, la cuoca Mara Valentini, lo chef Luigi Sartini e Giampiero Bianchi

Ancora 1

Graziano Pozzetto

racconta la cucina

del Montefeltro.

DOVE GUSTARE LA CUCINA DELL'OTIUM

Ristorante

Il Piastrino, Pennabilli

Taverna

Righi

a San Marino

Osteria

la Corte di Berengario,

San Leo

  Riccardo Agostini chef

  Luigi Sartini chef

  Luigi Ciucci cuoco

PRODUTTORI 

Norcineria Celli

Tutti i prodotti della norcineria CELLI sono senza conservanti, coloranti, farine o qualsiasi tipo di additivo chimico. Adatti a persone con allergie. Solo sale e pepe.

Tipicità - Tradizione - Innovazione

MANDOLINO SI VESTE DI STILE, TRA CREATIVITÀ E "OTIUM"

a cura di Alexia Rizzi

 

Parliamo spesso di packaging e delle relativa progettazione per quanto riguarda imballaggi rigidi in tutte le loro forme e contenuti, siano essi di ecosostenbilità o di raffinate nobilitazione, oppure di ricerca in merito a imballaggi flessibili di ultima generazione. Più raramente ci troviamo ad analizzare il "vestito" di prodotti più difficili da impacchettare. Ad esempio un prodotto di eccellenza italiana come il prosciutto, come può acquisire identità attraverso il packaging?

 

ALLE RADICI DELL'IDENTITà DEL PRODOTTO

"Innanzitutto bisogna conoscere le origini del prodotto, la sua storia, le tradizioni a esso legate e il suo radicamento nel territorio - spiega Giampiero Bianchi, designer e grafico originario del Montefeltro, che ha progettato la comunicazione della norcineria e macelleria Celli - solo così è possibile attribuire al packaging di un prodotto quella coerenza necessaria a comunicarne non soltanto le caratteristiche tangibili ma anche quei valori, che il prodotto stesso possiede. Dopodiché occorre incontrare un committente illuminato che sia disposto a comprendere l'importanza che il pack, l'etichetta e in generale la comunicazione stampata ha nei confronti della vita del prodotto stesso".  Celli nella scelta dei packaging dei propri prodotti ha sempre dimostrato una grande sensibilità con scelte che mantenessero viva la tradizione, la naturalità, lo stile guardando però all'innovazione, come nel caso del metodo di conservazione dei salumi nella cera d'api, il più green e originale dei packaging!

 

COME UN GIOIELLO...

Il Mandolino è una spalla di maiale stagionata, privata nel momento della lavorazione iniziale della parte meno nobile, la quale è caratterizzata dalla presenza in grande quantità di nervi "non edibili". L'eliminazione di tale sezione di carne permette una stagionatura ottimale, perchè rimane con dimensione più omogenea, e più idonea a tale scopo. Si tratta di un prodotto che esprime l'eccellenza italiana e ancor più precisamente la tradizione del Montefeltro. Per questo il designer ha lavorato su una fascia di colore nero elegante ed essenziale, che contenesse le informazioni necessarie espresse da un lettering pulito, ha apposto il logo di Celli all'estremità più sottile del prodotto, infine ha giocato sul duplice significato della parola Mandolino e sulla forma del prodotto per creare all'estremità più ampia del prosciutto una grafica che richiamasse allo strumento musicale. Proprio in questo punto, nel cuore del prodotto, spiccano una preziosa nobilitazione in oro a caldo e una fustella leggera che evoca le corde del mandolino.

Azienda agricola Valturio

AZIENDA AGRICOLA VALTURIO

 

L’Azienda Agricola Valturio nasce nel 2002 sul progetto ambizioso di riportare il Montefeltro, regione di confine a cavallo di Marche, Toscana e Romagna, alla produzione di vino di alto livello. La storia dell’azienda è una storia di perseveranza e passione. Abbiamo compiuto una importante opera di bonifica di terreni abbandonati  dagli anni ‘60 e ripristinato vecchi terrazzamenti realizzati con le zappe. Abbiamo riscoperto un’antica sorgente di acqua di cui ci serviamo nella nuova cantina, una cantina autosufficiente dal punto di vista energetico grazie al tetto fotovoltaico. 

Abbiamo deciso di impiantare vitigni adatti ai terreni e storicamente presenti in queste zone, come l’Alicante e il Sangiovese, integrando alcuni vitigni non autoctoni, come il Rebo e il Pinot Nero, per valorizzare le potenzialità del territorio. 

Lasciando che siano le vigne a fare i vini, senza aggiungere trattamenti chimici ma solo con una selezione manuale dei grappoli quando sono ancora verdi, per non alterare un ecosistema ricchissimo ed equilibrato e ancora oggi inalterato.

Il nome, il logo e l’etichetta del nostro primo vino, Valturio, sono un tributo alla storia di questi territori. La macchina da guerra nell’etichetta è stata disegnata alla metà del XV secolo da Roberto Valturio per il De Re Militari, importante trattato sull’arte della guerra molto apprezzato anche da Leonardo da Vinci.

L’Azienda Valturio si trova a 500 metri di altitudine. Le vigne si estendono per 10 ettari con una disposizione ad anfiteatro rivolto a occidente, con pendenze che arrivano al 40%. Sono state messe a dimora da 7.000 a 10.000 piante per ettaro, allevate ad alberello. Le rese sono meno di 50 quintali di uva per ettaro. I grappoli vengono selezionati quando sono ancora verdi per ottenere uve sane e mature. L’altitudine, e l’escursione termica che ne deriva, conferiscono ai nostri vini ricchezza di profumi ed eleganza.

Antichi Frutti alVivaio il Sorbo 

di Antonio Santini
a Monte  Fiorentino di Frontino
frutti antichi e piante tartufigene
Antichi frutti
Mandolino
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