“Bonaccia, calura e comunque silenzio l’estate si matura sul mio capo come un po’ uomo perduta e ogni traccia dell’uomo voce non suona, se ascolto ogni duoloo umano ma abbandona” 

Gabriele D’Annunzio.

A palazzo Serre, qui dall’anno mille, vivrete anche queste sensazioni, immersi in un paesaggio rinascimentale, l’antica via percorsa da San Francesco, Dante e altri visitatori di San Leo, capitale del Montefeltro. Io che cerco di farvi capire quest’impagabile contesto sono Donatella, custode di questo palazzo che ho fatto rivivere dopo decenni di abbandono.

Ho origini riminesi, da sempre, con i miei familiari nell’ambito dell’ospitalità romagnola disponibile ma sincera e diretta, chi viene in questo luogo deve viverlo consapevolmente attraverso gli occhi, e tutti gli altri sensi, lasciare GPS telefonini nella borsa, qui non troverà televisione o altri accessori da hotel 3stelle ma potrà guardare tramonti, alberi, cieli, stelle e lucciole. In estate incontrare Caprioli libri isterici volti cinghiali fagiani allocchi che cadono dal nido nelle antiche feritoie del palazzo.

Basta poco, solamente guardare.